top of page

Ultime notizie

1° semestre 2014
Squali bianchi in salute

Fabrizio, 24 giugno 2014

 

Due studi nel Nord America sembrano dimostrare che le popolazioni di squalo bianco locali siano in salute e in notevole crescita. Per decenni considerato specie a rischio nelle acque occidentali dell'Atlantico, lo squalo bianco pare che, infatti, si stia ripopolando nella costa orientali di Stati Uniti e Canada. A rivelarlo è stato uno studio pubblicato questa settimana su PLoS ONE, rivista scientifica online, ad opera degli scienziati della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa). Un altro studio, sempre pubblicato su Plos One e realizzato dalla Noaa in associazione con la Univeristy of Florida, è arrivato a conclusioni simili per quanto riguarda il versante Pacifico. A quanto sembra, le misure di protezione stanno sortendo gli effetti desiderati.

 

Foto: AP

Un fake, o non un fake? Certo che è un fake!

Fabrizio, 14 giugno 2014

 

Sta facendo il giro del web (e di conseguenza del mondo), un video amatoriale in soggettiva, girato da un ragazzo australiano. Il protagonista, tuffatosi (in una zona non autorizzata) nelle acque del porto di Sidney, dopo pochi secondi si trova faccia a faccia con un esemplare di squalo bianco. Dopo scene di panico, e una rapida nuotata verso riva, il fenomeno la scampa. Tuttavia, da un'analisi più approfondita del video sorge il sospetto che si tratti di un fake. Al secondo 57, infatti, lo squalo cambia improvvisamente posizione nel video, quasi venisse teletrasportato dal centro dell'inquadratura all'estrema sinistra. In ogni caso, se di fake si tratta (e così sembrerebbe), è un fake (quasi) ben riuscito.

Per dare un'occhiata al video: http://sourcefed.com/man-jumps-into-sydney-harbor-and-encounters-a-great-white-shark/

 

 

Calendario 2015

Fabrizio, 10 giugno 2014

 

Il calendario SharkSchool 2015 è in fase di realizzazione. Fotografi di tutte le nazionalità possono inviare i loro 2 scatti migliori a questo indirizzo: sharkschoolkalender@gmail.com

Ovviamente, il soggetto sono gli squali e, altrettanto ovviamente, se le foto dovessero essere selezionate, l'autore sarà debitamente citato sulle pagine del calendario.

Tutti i proventi della vendita saranno destinati a finanziare progetti di ricerca sul comportamento degli squali. La scadenza per l'invio delle foto è il 30 di luglio 2014.

 

Il viaggio di Katharine

Fabrizio, 4 giugno 2014

 

Un paio di settimane fa, un pescatore subacqueo fu protagonista di un incontro eccezionale con uno squalo bianco nelle acque della Florida. Lo stesso esemplare, taggato dal centro di ricerca OCEARCH pochi giorni dopo e soprannominato Katharine, nelle ultime settimane si è reso protagonista di un vero e proprio viaggio che lo ha portato dalle coste nord del Sunshine State fino al Golfo del Messico. Nei suoi spostamenti ha visitato zone che passano spesso agli onori della cronaca per gli incidenti con gli squali, come la Contea di Volusia, dove si trova la celebre New Smyrna Beach.

Gli spostamenti di Katherine vengono continuamente tracciati dai ricercatori e possono essere seguiti in tempo reale a questo indirizzo: http://www.ocearch.org/#SharkTracker

La "capitale mondiale dei morsi di squalo"

Fabrizio, 3 giugno 2014

 

New Smyrna Beach, Volusia County – Florida: altrimenti conosciuta come la “capitale mondiale dei morsi di squalo”. New Smyrna Beach è, effettivamente, un posto poco raccomandabile. Pochi giorni fa, una famiglia in villeggiatura ha immerso una videocamera sotto il pelo dell’acqua, realizzando di essere in buona compagnia: diversi squali (probabilmente dei pinna nera) si aggiravano tra le gambe degli ignari bagnanti. Le caratteristiche di questa location (banchi di sabbia sommersi, prossimità dell’ingresso al porto cittadino, moli utilizzati per la pesca sportiva, scarsa visibilità, decine di persone in acqua) la rendono potenzialmente pericolosa per chi decida di avventurarsi in mare. Nonostante questo mix di ingredienti sia perfetto perché si verifichino ogni anno diversi incidenti (e nonostante questo sia stato più volte portato all’attenzione di chi di dovere) la spiaggia continua ad essere dichiarata balneabile. Tuttavia, nonostante quanto filmato dalla famiglia sia all’ordine del giorno, il numero di incidenti a New Smyrna Beach varia da cinque a dieci casi all’anno.

Boe spia anti-squalo

Fabrizio, 28 Maggio 2014

 

Una “nuova” tecnologia potrebbe ovviare al problema della presenza sgradita degli squali nella Western Australia. Come noto, da gennaio 2014 nella zona è in atto una campagna di catture non selettive in risposta ad alcuni incidenti verificatisi l’anno scorso. Tuttavia, come ampiamente dimostrato, questo tipo di soluzione è del tutto inefficace, non essendo in alcun modo selettiva verso le specie target (essenzialmente lo squalo bianco). Fino ad oggi sono infatti stati catturati 172 squali, molti dei quali esemplari di tigre, mentre nemmeno uno squalo bianco. La tecnologia messa a punto consiste in una serie di boe che, grazie ad un sonar, sarebbero in grado di individuare animali sotto la superficie di lunghezza superiore ai due metri, allertando così gli eventuali bagnanti. Al di là dell’evidente inoffensività di questo sistema, rispetto alla campagna di sterminio adottata dal governo australiano, la sua applicazione consentirebbe un consistente risparmio rispetto ad altri sistemi di avvistamento (ad es. sorvoli delle zone da pattugliare). 

La prima pelle di squalo sintetica

Fabrizio, 23 Maggio 2014

 

Finalmente ce l'hanno fatta. I ricercatori di Harvard, dopo anni di tentativi, sono riusciti a riprodurre una versione sintetica della pelle degli squali. Prima di loro, l'industria aeronautica e le case produttrici di costumi da bagno da competizione avevano già tentato qualcosa di simile, senza tuttavia raggiungere i risultati sperati. Il gruppo di ricerca del prof. Lauder si è avvalso di una stampante 3D di ultima generazione per raggiungere lo scopo. Tuttavia, nonostante la strumentazione fosse delle più avanzate, è stato "solo" possibile replicare la struttura della pelle in una scala dieci volte superiore a quella normale. In altre parole, i dentelli dermici che rivestono la pelle degli squali, nella ripoduzione artificiale hanno una dimensione di dieci volte superiore a quella dei dentelli di uno squalo mako. I primi dati sulle prestazioni idrodinamiche del prodotto hanno rivelato che il suo impiego consente di ridurre di circa il 5% la resistenza all'avanzamento e del 6% il consumo energetico. Tuttavia, non va dimenticato che gli squali - per poter aumentare la loro idrodinamicità - sono in grado di "orientare" i dentelli dermici, cosa evidentemente impossibile in un prodotto artificiale.

Incidente a  Jacksonville beach

Fabrizio, 19 Maggio 2014

 

Una donna di 44 anni è stata morsa alcuni giorni fa a Jaksonville Beach, sulla costa orientale della Florida. Niente di grave, spavento a parte. La signora si trovava in prossimità della riva, con l'acqua alle ginocchia, quando si è sentita mordere ad un piede. Uscita dall'acqua è stata immediatamente soccorsa e portata in ospedale, dove le sono stati applicati 21 punti di sutura. Stando alla ricostruzione dell'accaduto, la donna si trovava in acqua con il proprio cane, cosa da evitare a causa dei suoni irregolari prodotti da questi animali in acqua (che possono risultare "attrattivi" per eventuali squali che si trovino nelle vicinanze). Un biologo marino della Jacksonville University, chiamato a commentare l'accaduto, ha fornito alcune linee guida per evitare questo tipo di interazioni: evitare spiagge dove si pratichi la pesca ed evitare i bagni in condizioni di mare agitato. Tutti consigli saggi, anche alla luce del fatto che l'incidente si è verificato proprio con la bandiera rossa esposta sulla spiaggia, a causa delle cattive condizioni del mare.

Una cattura eccezionale

Fabrizio, 15 Maggio 2014

 

Una cattura eccezionale e una scoperta ancora più eccezionale. E’ accaduto a Venice, Florida, dove un gruppetto di pescatori, ritrovatisi per una battuta di pesca notturna, ha capito di aver preso all’amo qualcosa di grosso. Uno squalo martello di quasi 4 metri. L’animale, che nelle intenzioni dei pescatori avrebbe dovuto essere rilasciato, si è però rivelato un esemplare gravemente ferito, probabilmente da un altro squalo più grande. Dalle dimensioni dell’addome è risultato inoltre evidente si trattasse di una femmina incinta. I piccoli  squali martello sono quindi stati estratti dal corpo della madre e rilasciati in mare. La cattura di una femmina gravida è sempre un evento drammatico quando non si riescano a salvare i piccoli. Gli anni e anni di sviluppo, necessari a raggiungere la maturità sessuale, rischiano di essere messi a repentaglio da una cattura accidentale a pochi giorni dal parto. Quantomeno, in questo caso, a fronte della morte della madre, ci sono 20 nuovi squaletti liberi di nuotare in mare.

Scene in perfetto stile "Jaws"

Fabrizio, 14 Maggio 2014

 

Una brutta avventura, specialmente per il gommone. Pochi giorni fa in Sudafrica, gli occupanti di un gommone si sono ritrovati di fronte una scena degna del film “Lo squalo”. Probabilmente molto meglio di quanto si aspettassero, visto che si trovavano sul posto per delle riprese per un canale televisivo locale. L’animale, dopo essere comparso ed aver “morso a vuoto” la superficie dell’acqua (secondo un comportamento definito RAG – Repetitive Aerial Gaping - normalmente indotto dalla presenza di riflessi sulla superficie) ha deciso di spostare la sua attenzione verso un tubolare del gommone. Il motivo del gesto è ignoto, ma resta da vedere se dal gommone non fosse stata versata della pastura in acqua. Il gommone e i suoi occupanti sono comunque riusciti a raggiungere la riva senza troppi problemi. L’intera scena è stata ripresa e messa online su Youtube, totalizzando più di 750.000 contatti in poche ore. 

 

Australia: una politica tanto assurda quanto inutile

Fabrizio, 13 Maggio 2014

 

Sono più di 170 gli squali uccisi dalla politica australiana, adottata come contromisura nei confronti degli incidenti accaduti mesi fa sulle coste occidentali. Da un’analisi delle specie catturate, emerge che nemmeno un singolo squalo bianco sia rimasto intrappolato nelle drumlines predisposte a questo scopo (verrebbe da dire “per fortuna”, visto che lo squalo bianco è una specie protetta). La cosa curiosa è che la famosa, quanto controversa, politica del “culling” nasce proprio con lo squalo bianco come specie target. A chi fa presente che questo tipo di catture non è selettiva e coinvolge qualsiasi specie di squalo, risultando quindi inutile, i politici rispondono che “almeno adesso i bagnanti sono più tranquilli”. Ci asteniamo dai commenti.

 

(Foto credit: ABC)

Quattro milioni di catture l'anno

Fabrizio, 12 Maggio 2014

 

Quattro milioni di squali uccisi ogni anno in una zona specifica dell’Atlantico settentrionale. I dati derivano da uno studio dell’MBA (Marine Biological Association), secondo il quale i pescherecci europei avrebbero individuato una zona perfetta per la pesca degli squali. Sono le particolari condizioni dell’area a renderla un luogo di incontro ideale per vari attori della catena alimentare: diverse specie di pesci, i loro predatori (gli squali) e l’uomo. I pescherecci delle grandi flotte commerciali, una volta individuata la zona calano ripetutamente reti da pesca e longlines, decimando verdesche, mako e altri squali pelagici. Gli squali sembrerebbero essere diventati una specie target a seguito del crollo delle catture dei tonni.

 

(Foto Plymouth Herald)

Cattura record di uno squalo goblin in Florida

Fabrizio, 8 Maggio 2014

 

Uno squalo goblin (Mitsukurina owstoni) di sei metri è finito accidentalmente nelle reti di un peschereccio. E' accaduto in Florida, dove l'equipaggio sbigottito di un peschereccio da gamberi si è trovato ad issare a bordo un carico eccezionale. Lo squalo goblin prende il suo nome dalla forma bizzarra del suo muso ed è rarissimo da incontrare, anche per via delle notevoli profondità in cui vive.

La cattura ha dell'eccezionale. L'ultima registrata di un esemplare di questa specie nelle acque del Sunshine State risale infatti al 2002.

 

(Foto di Carl Moore, NOOA)

Tempi duri per il commercio di pinne

Fabrizio, 3 Maggio 2014

 

Dopo Air New Zealand, Korean Air, Asiana e Cathay Pacific, anche la Philippines Airlines ha deciso di intorempere il servizio di trasporto di pinne di squalo.

Se è vero che per la preparazione della zuppa di pinne di squalo serve la materia prima, è anche vero che quest'ultima deve raggiungere Hong Kong, Cina, Taiwan e Giappone, Paesi dove se ne fa largo consumo. Tuttavia, sempre più compagnie aeree stanno scegliendo di svoltare verso una politica di conservazione degli squali, rifiutando di trasportare questo tipo di "prodotti". Purtroppo il fenomeno del finning non accenna a diminuire di intensità, ma se il trasporto diverrà sempre più difficoltoso c'è speranza che in futuro si assista ad un suo lento e graduale attenuarsi.

"Salvato dai delfini"?

Fabrizio, 28 Aprile 2014

 

Alcuni quotidiani riportano uno dei tanti casi di delfini accorsi per salvare un nuotatore dagli squali. Il tutto si è svolto qualche giorno fa in Nuova Zelanda, dove l’inglese Adam Walker si stava cimentando nell’attraversata dello stretto di Cook. Secondo la carta stampata e Internet, l’atleta avrebbe notato uno squalo nuotare sotto di lui, ma che l’attacco (perché è dato per scontato che l’animale avrebbe attaccato) non si sarebbe verificato grazie all’arrivo di delfini che lo avrebbero “scortato” per oltre un’ora. Sebbene sia romantico pensare che i delfini tendano a proteggere gli esseri umani dagli squali, questo tipo di assunzione è da prendere con le pinze. I delfini (così come altri animali marini) possano avvicinarsi all’uomo in presenza di un grande predatore, ma è molto probabile che lo facciano allo scopo di trovare rifugio, piuttosto che di ergersi a suoi protettori. In alternativa, potrebbe essere la semplice curiosità a guidare le loro azioni. I delfini sono animali “simpatici” e, per questo, tendiamo ad attribuire loro comportamenti che è probabile non corrispondano alla realtà dei fatti. Al contrario, siccome gli squali ci spaventano, la loro stessa presenza è sempre indice di pericolo imminente. A prescindere dall’incontro a tre (uomo, squalo, delfino), l’impresa di Walker si è conclusa con successo in otto ore e trentasei minuti.

Un'altra muta anti-squalo

Fabrizio, 24 Aprile 2014

 

Sulla scia dello shark camo e delle mute blu che rendono “invisibili” agli squali, ecco che arriva una nuova invenzione. Una muta e una tavola per surfisti a strisce bianche e nere. L’idea alla base della geniale trovata è che questo tipo di colorazione impedisca agli squali di confondere un surfista per una potenziale preda (tipicamente un'otaria). Peccato che, come già dimostrato scientificamente, lo stimolo che induce gli squali a mordere i surfisti sia di tipo uditivo e non di tipo visivo. Questa è una delle tante credenze che ancora circondano il mondo degli squali. I surfisti NON vengono morsi per via di uno scambio di identità, ma per curiosità indotta dai rumori prodotti in acqua. La teoria dello "scambio di identità è già stata confutata nel 2004 (vedasi l'articolo scientifico  Ritter E. 2004. Sharks–Mistaken identity? In: Bekoff M, editor. Encyclopedia of animal behavior. Westport (CT): Greenwood Press. p. 963–964).

Catturato uno squalo volpe a Lerici

Fabrizio, 13 Aprile 2014

 

Uno squalo volpe di circa due tonnellate e circa quattro metri di lunghezza. E' quanto si è trovato nella rete un incredulo pescatore di Fiascherino (Lerici). La cosa curiosa è che le reti erano state calate ad una decina di metri dalla spiaggia, il che lascia un po’ da pensare. Resta da capire se l’animale vi si sia impigliato, o se non sia stato piuttosto trasportato a riva già morto. Lo squalo volpe ha la caratteristica di utilizzare il lobo superiore della lunghissima pinna caudale per stordire le prede. E' stato osservato utilizzarla come "frusta" per colpire dei pesci che si trovavano a nuotare nei pressi del muso. 

Indipendentemente dalla dinamica della cattura (accidentale), va sottolineato che lo squalo volpe è una specie dichiarata vulnerabile dall’IUCN. 

In partenza per Grand Cay

Fabrizio, 11 Aprile 2014

 

Si parte per Grand Cay - Bahamas, Abaco settentrionali). Prenderemo parte al corso Shark-human interaction II, tenuto dal dr. Erich Ritter, fondatore della SharkSchool. Il programma prevede, oltre al corso, una serie di immersioni sul reef, sessioni di apnea e interazioni giornaliere a shark beach con gli squali grigi e pinna nera della zona. Il tutto per unire la teoria con la pratica. Al termine della settimana, si terrà una sorta di "prova finale" che consiste in dieci minuti di interazione in solitaria con gli squali presenti in zona. Grand Cay e shark beach sono stati la location di numerosi documentari  del National Geographic, Discovery Channel, Animal Planet, BBC e altri canali dedicati. 

Shark-human interaction 1

Fabrizio, 23 gennaio 2014

 

Ieri sera, presso il circolo sub IncantoBlu di Collegno (To), è partito il primo corso in Italia (per la verità il secondo, dopo il test di Luglio 2013 a Lampedusa) di Shark-Human Interaction 1. 

Un bel gruppo di una ventina di partecipanti ha iniziato a conoscere i segreti della comunicazione tra uomo e squalo. Ci rivedremo mercoledì prossimo, per parlare del "primo contatto": cosa dobbiamo guardare e a quali segnali dobbiamo fare attenzione quando ci troviamo per la prima volta faccia a faccia con uno squalo?

 

 

Feel - 12 dicembre 2013

Fabrizio, 13 Dicembre 2013

 

Si è tenuta ieri a Borgaro Torinese la prima edizione dello spettacolo "Feel, passione che fa volare l'anima". Di che cosa avremmo potuto parlare se non della nostra passione per i nostri amici squali? Una platea di 370 persone ha assistito alla nostra presentazione ed è ora informata sul problema (serissimo) della conservazione degli squali. Tutto l'incasso della serata è stato devoluto all'UGI (Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini). 

Un grazie di cuore agli organizzatori dell'evento e a tutti gli altri ospiti che si sono alternati sul palco! 

 

 

Gli squali capiscono da che parte siamo voltati

Fabrizio, 17 Dicembre 2013

 

Dopo anni di ricerche, è stato finalmente dimostrato che gli squali sono in grado di capire da che parte siamo voltati e, di conseguenza, di arrivarci sempre alle spalle. Erich Ritter, con l'aiuto di decine di volontari, è da anni che cerca di provare questo curioso comportamento degli squali. Finalmente quest'anno ha raccolto dati a sufficienza a supporto della sua teoria. Abbiamo partecipato anche noi agli esperimenti condotti ad Aprile 2013 presso la sede SharkSchool di Grand Cay e vedere l'articolo pubblicato è una bella soddisfazione. 

Di seguito i riferimenti alla pubblicazione:

 

Erich K. Ritter, Raid Amin. Are Caribbean reef sharks, Carcharhinus perezi, able to perceive human body orientation? Animal Cognition, 2013; DOI: 10.1007/s10071-013-0706-z

bottom of page